DISASTRI, CALAMITA’ NATURALI E LA POLITICA DEGLI “ASSENTI”

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E così anche oggi ci siamo, un nuovo giorno da affrontare, nuove sfide a cui prepararsi. Gli eventi appena trascorsi hanno lasciato a molti il segno; ad altri- per fortuna- lo spavento, tra poco sarà sostituito solo da un amaro ricordo, destinato a sbiadirsi con il passare delle ore.
Quanto sta avvenendo nella nostra terra, ha il sapore amaro di una beffa della Natura, la quale ha deciso di “temprarci” più del dovuto. In realtà la terra non ha colpe, semplicemente “vive” e, in quanto essere vivente “respira” e si “muove”, esattamente come l’essere umano. Le calamità naturali sono da sempre forze con le quali l’uomo, sin dalla sua comparsa sulla terra, ha cercato di trovare un equilibrio. Le antiche popolazioni, rispettavano ed accettavano ogni “respiro” della Natura e, il culto animistico faceva si, che questi ne scongiurassero i pericoli attraverso rituali, in cui la loro profonda devozione e connessione con la Terra, si manifestava attraverso balli, canti, preghiere, offerte. Nel tempo, l’uomo moderno si fece audace, scollegandosi totalmente alla creatura che lo aveva generato e, con un’assurda presunzione si convinse di poterla “dominare”, piegare le sue forze, replicare o addirittura “tacciare” i suoi movimenti. Nascono così dighe dove non dovrebbero travarsi, costruzioni in zone altamente a rischio come nei pressi di vulcani attivi o fiumi i cui argini sono stati completamente modificati, palazzi altissimi e fatti male in luoghi improbabili. La lista è lunga, ed è pura retorica sottolineare quanti danni l’uomo abbia causato all’ambiente, quello stesso ambiente che gli permette di “respirare” e che, nello stesso tempo lo sfida con il suo respiro sotto forma di movimenti tellurici, con le sue lacrime sotto forma di alluvioni, inondazioni e copiose nevicate.

L'Hotel Rigopiano travolto da una slavina
L’Hotel Rigopiano travolto da una slavina

Se però da un lato dobbiamo accettare la Natura e le sue manifestazioni, ciò che riesce difficile accettare è l’inefficienza umana di fronte ai disastri… soprattutto se annunciati. Quanto avvenuto qui nel centro Italia ha mostrato l’indifferenza di una politica di parolai, personaggi che di fronte a scenari inquietanti e tragici, iniziati nel mese di agosto 2016, non sono ancora riusciti a trovare una sistemazione idonea per chi ha perso casa e che oggi si trova a dover fare i conti anche con eccezionali nevicate.

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Troviamo assurdo che ci siano persone che vivono ancora nelle tende, a dimostrazione che si ha a che fare con cittadini di serie A e B. Per non parlare poi delle nuove ondate di eventi sismici che si sono succeduti nelle ultime ore- in aggiunta alle copiose nevicate che hanno tagliato fuori interi paesi rimasti senza energia elettrica- stanno mettendo davvero a dura prova una popolazione già abbondandemente segnata da ogni tipo di disagio. Mancanza di luce, pochi mezzi e soprattutto poche risorse umane rispetto a quelle di cui la situazione necessita.

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Sepolti in casa a Capracotta

Non è il caso di sottolineare come ogni governo trovi sempre le risorse economiche per affrontare i danni derivanti dal sistema bancario e affini e come invece affronti con leggerezza… o se vogliamo con “assenza”, le vere questioni importanti di una Nazione civile… come quella di tutelare ogni cittadino.
Siamo abruzzesi, siamo figli dei lupi… riusciremo a rialzarci, supereremo anche questa. La forza e il coraggio dei lupi scorrono nelle nostre vene, quanto sta avvenendo se non ci uccide ci rende più forti e capaci di non dimenticare in futuro la “politica degli assenti”.

Rossella Tirimacco