L’ANTICO GRANO DELLE MONTAGNE D’ABRUZZO: LA SOLINA

 

“La Solina è la mamma di tutti i grani”.
E’ un vecchio proverbio abruzzese, che ci parla di un grano autoctono delle nostre zone che veniva e che viene tuttora, coltivato in alta montagna, anche oltre i 1400 metri sopra il livello del mare! Si tratta del grano Solina, una varietà di frumento tenero molto antica: fonti storiche (in particolare atti notarili di compravendita stipulati presso la fiera di Lanciano) testimoniano la sua coltivazione in Abruzzo all’inizio del XVI secolo. Agli inizi del XX secolo è stata utilizzata dal famoso genetista italiano Nazareno Strampelli per alcuni esperimenti e incroci con altre varietà locali. Esistono detti popolari che testimoniano la stretta connessione tra questa varietà e la vita della gente abruzzese. Si dice, ad esempio, “quella di solina aggiusta tutte le farine”, oppure “se il contadino vuole andare al mulino, deve seminare la solina”. Un tempo era apprezzata soprattutto per la costanza produttiva, che garantiva la sopravvivenza delle famiglie contadine.

 


La Solina possiede un habitus prettamente invernale, con semina autunnale e raccolta tra luglio e agosto, è in grado di resistere a lungo sotto la neve e al freddo intenso, può essere coltivato dai 600 ai 1400 metri e oltre. Le rese non sono molto elevate, è un grano molto rustico e resistente, coltivabile anche su terreni poco fertili, particolarmente adatto alla coltivazione con i metodi dell’agricoltura biologica. E’ caratterizzato da produzioni costanti anche se limitate; produce cariossidi molto grandi da cui si ricava una farina classificabile tra quelle direttamente panificabili, adatta alla lavorazione manuale.

 

Le sue particolari caratteristiche di sapore e profumo che conferisce al pane, pasta e dolci con esso prodotto, ne fanno un grano sicuramente “speciale”. Il suo impiego ideale infatti, è la preparazione del pane casereccio e della pasta fatta in casa. Due ricette su tutte: la classica sfoglia tagliata a fazzoletti e utilizzata nei timballi e le scrippelle (le crepes)
Attualmente il grano Solina, viene coltivato in molte zone ad agricoltura marginale dell’Area aquilana del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.