L’ORIGINE DEL DETTO “ABRUZZO FORTE E GENTILE”

La copertina del libro “Abruzzo forte e gentile” di Primo Levi

L’origine delle “denominazione” di Abruzzo Forte e gentile, è relativamente recente, non è un antico detto popolare, bensì, nasce dalla penna di uno scrittore. Si tratta di Primo Levi, uno scrittore, giornalista e direttore del giornale “La Riforma”.

              Ritratto di Primo Levi (wikipedia)


Di famiglia ebraica, nato a Ferrara nel 1853 e morto a Roma nel 1917, Levi, con lo pseudonimo “Primo”, pubblicò nel 1883 un suo libro dal titolo appunto “Abruzzo forte e gentile”. L’opera, che potremmo definire gli “appunti di viaggio” dello scrittore in terra d’Abruzzo, si compone di 231 pagine e ventidue capitoli, dove vengono riportate località visitate e persone incontrate. La copertina in bianco e nero fu realizzata dall’artista abruzzese Francesco Paolo Michetti.

Francesco Paolo Michetti

Levi, sin dalle prime battute, entra nel vivo e cerca di descrivere l’animo abruzzese, dove la forza e la gentilezza si manifestano nelle genti del luogo. e nell’ambiente circostante.
Il racconto, infatti, dove compaiono per la prima volta gli aggettivi che definiscono l’Abruzzo, forte e gentile, comincia così:
V’a nella nostra lingua, tutta, in sé stessa, semplicità ed efficacia, una parola consacrata dalla intenzione degli onesti a designare molte cose buone, molte cose necessarie:
è la parola Forza.
Epperò, s’è detto e si dice il forte Abruzzo.
V’a nella nostra lingua, tutta, in sé stessa, comprensiva
eleganza, una parola che vale a comprendere, definendole, tutte le bellezze, tutte le nobiltà…
è la parola Gentilezza.
Epperò, dopo aver visto e conosciuto l’Abruzzo, dico io:
Abruzzo Forte e Gentile
Visto e conosciuto.

E infine afferma:

Epperò, dopo aver visto e conosciuto l’Abruzzo, ho detto e ripeto io: Abruzzo Forte e Gentile.

 

Rossella Tirimacco

Una risposta a “L’ORIGINE DEL DETTO “ABRUZZO FORTE E GENTILE””

  1. grande Rossella, ti sono sempre vicino per le tue capacità, la forza fisica e l’intraprendenza; chiaramente vorrei abbracciarti per fondere intelletto e corpo, solo epidermico, così oltre ad apprezzarti sentirei il tempo del tuo respiro e succhierei un po’ della tua vivacità espressiva.

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