CASTEL SANT’ANGELO TRA MISTERO, STORIA E LEGGENDA

 

 

I viaggi fuori regione di Abruzzo Forte e Gentile

Tra i vari territori che un tempo facevano  parte della provincia dell’Aquila, troviamo Castel Sant’Angelo, un piccolo comune sparso di circa 1200 abitanti e che oggi fa invece parte della provincia di Rieti. Questo perché Mussolini nel 1927 abolì il Circondario di Cittaducale, che per circa sei secoli era appartenuto all’Abruzzo e alla provincia dell’Aquila e creò la provincia di Rieti, includendovi Castel Sant’Angelo che faceva appunto parte dei territori di Cittaducale.

Il borgo fu creato nel IX secolo con una fortificazione dai Longobardi, sebbene, così come testimoniano le terme di Vespasiano fuori dal centro, risalenti al I secolo d.C. la zona era frequentata già in epoca romana. Secondo alcune fonti storiche è presumibile che il castello-fortezza sia stato eretto nel 1200 circa.
Posto a circa 588 metri s.l.m. Castel Sant’Angelo oggi si presenta come un piccolo borgo, piuttosto frequentato e abitato durante la bella stagione e disabitato durante il periodo invernale. Le piccole viuzze che si snodano all’interno del centro semi-abitato hanno un qualcosa di magico che si riflette attraverso le sue case in pietra, che con i suoi archi e piccoli portici sembrano indicare un’unica direzione: il castello.

Della vecchia fortezza oggi resta una torre principale, tuttora intatta e altre torri più basse purtroppo in completa rovina, tra le quali corrono, sebbene in parte distrutte le mura merlate.
La torre principale sorge su un piccolo altipiano e il paesaggio che si ammira da qui lascia davvero senza parole. Ci troviamo vicini a Petrella Salto, il borgo tristemente famoso per le vicende di Beatrice Cenci, la giovane donna giustiziata per aver ucciso il padre a seguito dei ripetuti soprusi e violenze a cui veniva sottoposta da questi. Secondo le cronache, Beatrice si rifugiò proprio a Castel Sant’Angelo per diverso tempo per sfuggire alla rabbia del padre che sistematicamente abusava di lei.
Le similitudini tra Petrella e Castel Sant’Angelo sono diverse, e non mi riferisco all’architettura del borgo ma ad un certo tipo di energia che entrambi i borghi sembrano emanare, l’aria che si respira, infatti sembra raccontare una storia che ha lasciato le tracce nei secoli.
Anche la torre, che dopo secoli continua ad ergersi reclamando attenzioni, cela dei misteri che ad oggi nessuno è riuscito a svelare.

Secondo la vulgata popolare, la torre un tempo era accessibile per mezzo di un traforo sotterraneo che metteva in comunicazione le due porte del castello. Diverse leggende narrano di persone che si persero nei meandri del labirinto sotterraneo poiché si rifiutarono di inoltrarsi privi del “filo di Arianna”. Del resto la torre non ha nessuna porta d’accesso, ciò lascia presumere la possibilità di una via sotterranea per accedervi, fatto che andrebbe a supporto delle strane leggende che circolano sul luogo.
All’interno della Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria della Porta, vi sonno custodite le reliquie di san Biagio, protettore del luogo.
Si narra che le reliquie del santo furono portate all’interno del borgo da un fraticello che si trovava in pellegrinaggio per i luoghi santi. Passando per l’Armenia il frate ebbe la visione del santo che gli ordinava di portare via le sue reliquie da Sebaste. Il religioso obbedì e dopo diverse peripezie giunse a depositarle a Castel Sant’Angelo.
Accadde però che il vescovo di Rieti, avuta la notizia delle Reliquie di San Biagio, si apprestò a fare visita al piccolo borgo.
Le intenzioni dell’uomo erano però tutt’altro che evangeliche, egli era infatti ossessionato dal desiderio di possedere almeo una reliquia. Così, senza farsi notare durante la visita, furtivamente ne prese una e la nascose sotto l’abito.

Rimessosi in viaggio, giunto nella vicina chiesa di San Rocco il cavallo d’improvviso si fermò e non ci fu verso per farlo ripartire. Così il Vescovo comprese il “messaggio”, tornò quindi indietro, lasciò la refurtiva e chiese ai Castellani devozione incondizionata per San Biagio e alle sue reliquie.
Queste sono alcune storie del luogo tra mistero, verità e leggenda che incorniciano un borgo che merita di essere visitato.
Castel Sant’Angelo è uno di quei borghi che hanno scritto secoli di storia e che ancora oggi sfidano il “lettore” a lanciarsi alla scoperta di un mondo ricco di natura, mistero, storia e leggenda!

 

Rossella Tirimacco
Abruzzo Smart Ambassador