CORROPOLI: SANTA SCOLASTICA E LA FONTE MIRACOLOSA

Corropoli (Te)

 

In Val Vibrata, c’è una fonte; si racconta che le sue acque siano miracolose e che abbiano particolari poteri. Nei  suoi pressi sorge un santuario, è dedicato a Santa Scolastica, la sorella gemella di San Benedetto da Norcia…

 

Le tradizioni e leggende della terra abruzzese sono una continua sorpresa anche per il più fine intenditore di questa regione.
E, almeno noi, ci stupiamo ogni volta che visitiamo un paese, un borgo, una città, un’area naturale, e a prescindere dalle bellezze intrinseche delle località stesse, ciò che ci colpisce è la leggenda che si cela “sotto” la storia.
In Val Vibrata, precisamente a Corropoli, in una piccola chiesetta campestre dedicata a santa Scolastica, e che sorge in contrada Gabbiano, il 10 febbraio viene celebrata una singolare tradizione; giovani coppie, puerpere, e ragazze nubili si riuniscono e praticano dei riti la cui origine è antichissima.

La piccola chiesetta di Santa Scolastica- Nel 1909, sul sito della chiesa vennero rinvenuti i resti di un antico abitato, tra cui alcune tombe di Età romana e un cimitero medievale.

Nei pressi del santuario le donne vanno a dissetarsi ad una fonte che si ritiene miracolosa, e che abbia dei poteri galottofori e fecondanti. Le donne nubili, invece, compiono tre giri attorno alla chiesa recitando preghiere con un sasso in mano per ottenere la grazia di un matrimonio.
Terminati i riti, la tradizione vuole che i devoti assieme alle loro famiglie si siedano sull’erba per consumare il pranzo. Così, le donne si organizzano da casa con grosse ceste colme di cibarie, per questo originale pic-nic invernale.

         San Benedetto e Santa Scolastica

La chiesa dedicata alla santa, sorge vicina ad un’altra costruzione dedicata a san Benedetto. Scolastica era infatti, la sorella gemella di Benedetto da Norcia, fondatore dell’ordine dei benedettini, da cui deriva il nome. Anch’ella seguì il fratello nella sua scelta cenobitica e quando Benedetto fondò l’abbazia di Montecassino, Scolastica a circa sette chilometri di distanza fondò il monastero di Piumarola dove, assieme alle consorelle seguì la regola di San Benedetto dando così origine al ramo femminile dell’Ordine Benedettino.

  L’abbazia di Montecassino

Scolastica morì il 10 febbraio del 547 d.C., all’età di 67 anni, e subito dopo la sua morte nella comunità iniziarono a circolare storie leggendarie; celebre è l’episodio che vuole che la sua anima prima di salire in cielo, abbia raggiunto San Benedetto sotto forma di una colomba bianca.

La fonte – ph Francesco Mosca (2013)

Per volere del fratello, Scolastica venne sepolta nell’oratorio di San Giovanni, sulla rocca di Cassino, dove un tempo sorgeva l’ara di Apollo e dove ora è collocato l’altare maggiore della basilica.

Vien però da chiedersi come mai, ad una vergine venne attribuito il patronato della fecondazione e del latte. Santa Scolastica era infatti una suora, ed è un fatto abbastanza curioso che le venne assegnato tale patronato secondo il calendario benedettino.

Una foto d’epoca tratta dal libro di Pasquale Rasicci dedicato a Santa Scolastica. Nel libro vengono illustrati i riti che le donne dovevano compiere per propiziarsi la grazia della Santa.

Sappiamo però, che la gran parte dei santi, non erano che le versioni cristiane degli antichi culti pagani, ed è logico supporre che santa Scolastica abbia sostituito delle divinità femminili legate alla fecondità e alla vita coniugale, assumendone poi le medesime funzioni.
Il rito, praticato qui a Corropoli,  ad esempio, che vede delle giovani donne girare intorno al santuario con una pietra in mano, è accostabile ad un antico rito pagano.
Stesso vale per la fonte miracolosa. Del resto, queste zone erano sede di antichi gruppi che, in età neolitica praticavano il culto di divinità polimorfe femminili

Durante la campagna di scavo del 1914 venne scoperto  il sepolcreto di Ripoli. In una delle sepolture venne alla luce lo scheletro di una donna rannicchiata e, ai suoi piedi, quello di un cane. La posizione rannicchiata della donna e la presenza del cane sembra abbiano un valore cultuale: il ritorno dell’uomo nel grembo della madre (terra), e l’uccisione e sepoltura dell’amico più fedele accanto al corpo del padrone.

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Esempio ne è il villaggio neolitico di “Ripoli”, risalente a 5000 anni fa che sorgeva nel suo territorio e che rappresenta uno dei più famosi centri preistorici d’Italia. Dagli scavi di Ripoli proviene inoltre la famosa tomba neolitica della “donna col cane” attualmente esposta al Museo Nazionale Archeologico d’Abruzzo, a Chieti. La stessa Abbazia di Santa Maria di Mejulano, una delle prime chiese realizzate nel territorio di Corropoli, venne edificata dai benedettini sui resti di un tempio pagano dedicato alla Dea Flora.

Divinità, sacrifici, acque miracolose e antichi riti che continuano a perpetuarsi  con una veste nuova ancora oggi. Il mondo continua a correre e a cambiare la faccia di ogni epoca, ma qui in Abruzzo, il passato è un componente essenziale di questa comunità. Gente che non ha mai tradito le proprie tradizioni, al contrario, le ha integrate nella sua “modernità”, dimostrando così la sua “abruzzesità” forte e gentile.

 

 

Rossella Tirimacco

 

Citazioni e fonti

Corropoli regione Abruzzo 

Ripoli una ricchezza  sottovalutata

Maria Concetta Nicolai “Abruzzo 150 Antiche Feste”