In Val Vibrata, c’è una fonte; si racconta che le sue acque siano miracolose e che abbiano particolari poteri. Nei suoi pressi sorge un santuario, è dedicato a Santa Scolastica, la sorella gemella di San Benedetto da Norcia…
Le tradizioni e leggende della terra abruzzese sono una continua sorpresa anche per il più fine intenditore di questa regione.
E, almeno noi, ci stupiamo ogni volta che visitiamo un paese, un borgo, una città, un’area naturale, e a prescindere dalle bellezze intrinseche delle località stesse, ciò che ci colpisce è la leggenda che si cela “sotto” la storia.
Nei pressi del santuario le donne vanno a dissetarsi ad una fonte che si ritiene miracolosa, e che abbia dei poteri galottofori e fecondanti. Le donne nubili, invece, compiono tre giri attorno alla chiesa recitando preghiere con un sasso in mano per ottenere la grazia di un matrimonio.
Terminati i riti, la tradizione vuole che i devoti assieme alle loro famiglie si siedano sull’erba per consumare il pranzo. Così, le donne si organizzano da casa con grosse ceste colme di cibarie, per questo originale pic-nic invernale.
La chiesa dedicata alla santa, sorge vicina ad un’altra costruzione dedicata a san Benedetto. Scolastica era infatti, la sorella gemella di Benedetto da Norcia, fondatore dell’ordine dei benedettini, da cui deriva il nome. Anch’ella seguì il fratello nella sua scelta cenobitica e quando Benedetto fondò l’abbazia di Montecassino, Scolastica a circa sette chilometri di distanza fondò il monastero di Piumarola dove, assieme alle consorelle seguì la regola di San Benedetto dando così origine al ramo femminile dell’Ordine Benedettino.
Scolastica morì il 10 febbraio del 547 d.C., all’età di 67 anni, e subito dopo la sua morte nella comunità iniziarono a circolare storie leggendarie; celebre è l’episodio che vuole che la sua anima prima di salire in cielo, abbia raggiunto San Benedetto sotto forma di una colomba bianca.
Per volere del fratello, Scolastica venne sepolta nell’oratorio di San Giovanni, sulla rocca di Cassino, dove un tempo sorgeva l’ara di Apollo e dove ora è collocato l’altare maggiore della basilica.
Vien però da chiedersi come mai, ad una vergine venne attribuito il patronato della fecondazione e del latte. Santa Scolastica era infatti una suora, ed è un fatto abbastanza curioso che le venne assegnato tale patronato secondo il calendario benedettino.
Sappiamo però, che la gran parte dei santi, non erano che le versioni cristiane degli antichi culti pagani, ed è logico supporre che santa Scolastica abbia sostituito delle divinità femminili legate alla fecondità e alla vita coniugale, assumendone poi le medesime funzioni.
Il rito, praticato qui a Corropoli, ad esempio, che vede delle giovani donne girare intorno al santuario con una pietra in mano, è accostabile ad un antico rito pagano.
Stesso vale per la fonte miracolosa. Del resto, queste zone erano sede di antichi gruppi che, in età neolitica praticavano il culto di divinità polimorfe femminili
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Esempio ne è il villaggio neolitico di “Ripoli”, risalente a 5000 anni fa che sorgeva nel suo territorio e che rappresenta uno dei più famosi centri preistorici d’Italia. Dagli scavi di Ripoli proviene inoltre la famosa tomba neolitica della “donna col cane” attualmente esposta al Museo Nazionale Archeologico d’Abruzzo, a Chieti. La stessa Abbazia di Santa Maria di Mejulano, una delle prime chiese realizzate nel territorio di Corropoli, venne edificata dai benedettini sui resti di un tempio pagano dedicato alla Dea Flora.
Divinità, sacrifici, acque miracolose e antichi riti che continuano a perpetuarsi con una veste nuova ancora oggi. Il mondo continua a correre e a cambiare la faccia di ogni epoca, ma qui in Abruzzo, il passato è un componente essenziale di questa comunità. Gente che non ha mai tradito le proprie tradizioni, al contrario, le ha integrate nella sua “modernità”, dimostrando così la sua “abruzzesità” forte e gentile.
Rossella Tirimacco
Citazioni e fonti
Ripoli una ricchezza sottovalutata
Maria Concetta Nicolai “Abruzzo 150 Antiche Feste”