LA RACCOLTA DELLE ERBE NELLA NOTTE DI SAN GIOVANNI: I TALISMANI E L’ACQUA “MAGICA”

 

Le notti che vanno dal 21 al 23 giugno , sono notti “particolari” e dense di significato dal punto di vista astrale e che ci riportano alle antiche tradizioni pagane il cui culto derivava dalla Dea Madre e dagli elementi naturali. Il 23 giugno, nella notte di San Giovanni, anticamente vi era un’usanza molto diffusa che consisteva nella raccolta delle erbe, dette appunto  di San Giovanni. Si riteneva, che le erbe, durante quella magica notte e bagnate dalla rugiada, avessero funzioni farmacologiche, pertanto era pratica comune bagnarsi,  o  addirittura rotolarsi nei campi pregni di rugiada al fine di creare una barriera in grado di  proteggere  da ogni tipo di corruzione. Infatti si dice che:

LA GUAZZA DI SAN GIOVANNI GUARISCE TUTTI I MALANNI.
Ci si alzava presto al mattino per bagnarsi i piedi e le gambe, si strofinavano le parti sessuali e le mani, ci si lavava la faccia e ci si asciugava al sole.
Si sfregava la guazza sui capelli delle bimbe per avere riccioli rigogliosi e folti.
Tutto ciò non è solo superstizione, infatti è confermato il fatto che la guazza è dolce, detergente,non contiene sostanze calcaree, rinfresca la carnagione come l’acqua piovana.
L’acqua esposta in questa notte aveva virtù terapeutiche e serviva per “segnare” le storte pronunciando la seguente formula:

Acqua viva ,acqua morta
porta via questa brutta storta,
portala via nel canale
che non possa mai tornare.

Per raccogliere la guazza si distendeva un panno sul terreno e la mattina si strizzava in una baccinella, oppure si trascinava uno straccio molto assorbente in un prato e poi si strizzava in un secchio.

Con le erbe raccolte durante quella notte, si preparavano talismani, poiché si riteneva che la particolare posizione degli astri e relativo allineamento cosmico, concorresse a caricarli di particolari poteri o virtù.

Tra le  numerose erbe di San Giovanni che venivano utilizzate per la preparazione dei talismani, vi erano :

Fiori di iperico

l’iperico dai fiori gialli, da tenersi sul corpo tutta la notte per proteggere dalle sventure, e garantire sonni sereni, o fuori dalle porte per proteggere le famiglie;

 

Artemisia

l’artemisia contro il malocchio;

 

Ruta

la ruta per le proprietà curative, e come scaccia diavoli, data la sua forma a croce;

 

Menta

la menta bagnata dalla rugiada a garanzia della lunga vita;

 

Salvia

la salvia a proteggere dalle creature malvagie;

 

Verbena

la verbena simbolo di pace e prosperità; cara alle streghe, era in grado di guarire dalle malattie;

 

Ribes

il ribes i cui frutti rossi sono chiamati anche bacche di San Giovanni;

 

AspettoVinca

la vinca, utilizzata anch’essa per la preparazione di talismani vegetali;

 

Mandragora

la mandragora, una delle piante più pericolose, con la doppia facoltà di sedare ed eccitare data la sua essenza ambivalente, maschio e femmina; molto cara alle streghe, la usavano per preparare narcotici e filtri d’amore;

 

Rosmarino

il rosmarino che, appeso con iperico e ruta alle porte delle case, teneva lontani diavoli e streghe;

 

Aglio

l’aglio, potentissimo talismano, se raccolto prima del sorgere del sole era particolarmente forte contro la stregoneria;

 

Artemisia

l’artemisia, preservava dai fulmini ed era amuleto protettivo contro il malocchio;

 

Lavanda

la lavanda, riposta a mazzetti nei cassetti e negli armadi, proteggeva la biancheria e per estensione anche tutta la famiglia;

 

Felce

la felce, donava capacità divinatorie, forze soprannaturali e sapienza (secondo le credenze il suo fiore si schiude solo la Notte di San Giovanni, resta visibile per un attimo e può essere raccolto solo dopo aver lottato con il diavolo);

 

Erba Carlina

l’erba carlina, che serviva ad impedire il passo malefico della strega; se inchiodata alla porta di casa infatti, costringeva la strega a contarne con esattezza tutti i capolini.

 

Preparazione dell’acqua di San Giovanni

Con queste piante era possibile fare l’”acqua di San Giovanni”; se raccolte nella notte fra il 23 e il 24 giugno, messe in un bacile colmo d’acqua lasciato fuori casa per tutta la notte aveva il potere di aumentare la bellezza, preservare dalle malattie ma nello stesso tempo difendere dal malocchio, l’invidia e le fatture, soprattutto quelle pronunciate contro i bambini.

 

Allora, siete pronti per la raccolta delle erbe?

 

Pubblicato da Giada Ranalli

 

Citazioni e fonti

La notte di San Giovanni

San Giovanni Marignano