Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.
Ennio Flaiano
Manca poco all’arrivo del solstizio d’estate, uno dei momenti più importanti per l’antico mondo pagano. È il momento in cui il sole raggiunge il suo picco massimo nel cielo, e sosterà lassù per tre giorni prima di riprendere la sua discesa negli Inferi il 24 giugno, giorno di San Giovanni e quindi della chiusura del Solstizio d’estate.
Il calendario astronomico aveva una forte valenza simbolica nell’antichità, gli astri, i cicli della natura, e tutte le rappresentazioni della Natura stessa, erano ponti di collegamento tra cielo e terra, tra l’uomo e le divinità e che si manifestavano attraverso gli elementi e gli eventi naturali.
Per i celti era il giorno di Alban Hefin e da quel momento la stagione passa al regno di Oak, il cui simbolo era l’albero di quercia.
Tante tradizioni, e tante letture di una data speciale, un grande momento di “passaggio” e di estremi, di vita e di morte, di porte celesti che si aprono e porte celesti che si chiudono.
Sin dall’antichità, è così che l’uomo inizia a simbolizzare e ritualizzare l’evento astronomico. La raccolta delle erbe di San Giovanni e dell’olio di iperico, è una di quelle tradizioni che nasce appunto dal Solstizio. Così come, si diceva che la rugiada della notte di San Giovanni serviva a purificare dalle malattie; le donne, infatti si rotolavano nei campi bagnati dalla rugiada per aumentare la loro fertilità, oppure si bagnavano gli occhi per preservare la vista. In quella notte di antichi riti e magie le streghe si riunivano sotto un albero di noci per compiere i loro sortilegi. In Abruzzo c’erano decine di modi diversi per difendersi da loro, come per esempio ritirare i panni stesi dei bambini prima che facesse buio o sistemare dietro la porta di casa una pannocchia di granturco o una scopa.
Sono molte le tradizioni giunte fino ai giorni nostri che aspettano solo di essere “riscoperte” e raccontate alle nuove generazioni.
Ed è con questo spirito che noi di Abruzzo Forte e Gentile ci prepariamo a raccontarvi e a leggere nuove “vecchie” storie insieme a voi il giorno 20 giugno 2021, presso la Riserva naturale regionale Sorgenti del Pescara a Popoli.
Dalle ore 10 del mattino fino a sera, festeggeremo il Solstizio d’Estate con riti antichi e moderni, con canti balli, intrecci di ghirlande e rami portafortuna.
Insieme prepareremo l’acqua e l’olio di San Giovanni, e i sacchetti “magici”.
Una giornata all’insegna dell’allegria, della convivialità e della conoscenza.
Ti aspettiamo!
Per partecipare porta con te un barattolo in vetro e una ciotola in plastica con il coperchio, ti servirà per preparare l’acqua e l’olio di San Giovanni.
Per informazioni e prenotazioni
Rossella Tirimacco cell.3920027855
Filippo Tirimacco cell.3403708437