”AMARA TERRA MIA”: IL CANTO ABRUZZESE “PRESO IN PRESTITO” E FATTO PROPRIO

“Addije, addije amore” è un canto popolare, attribuito da sempre alle raccoglitrici abruzzesi di olive e che divenne “stranamente” di proprietà di Domenico Modugno con il titolo “Amara terra mia”.

 ”Amara terra mia” venne cantata da Domenico Modugno che la presentò come brano struggente e ben presto divenuto archetipo della musica pugliese, trattando un tema doloroso come quello dell’emigrazione. Il tutto, erroneamente. Il brano è tratto da “Con l’affetto della memoria”, il 19º album di Domenico Modugno, pubblicato nel 1971. Il testo venne scritto da Enrica Bonaccorti.
Modugno, per la Siae, è il compositore del pezzo, se non fosse che non ha cambiato una nota del brano appartenente alla cultura popolare abruzzese della Majella orientale e che si intitola ”Addije, addije amore”.

Ma, come ci aiuta a conoscerne di più Camillo Berardi, compositore di canti abruzzesi di ispirazione popolare, il brano ha origini più lontane. Il canto infatti, di autore anonimo, è giunto in Abruzzo con i profughi slavi, entrando di fatto poi nella tradizione abruzzese. Ma non perse le sue caratteristiche: una melodia struggente, un canto monodico, ovvero da eseguire a una voce sola e solitamente cantato da una voce femminile.
Storicamente, le immigrazioni slave sulla costa abruzzese sono iniziate nel 1400, con ondate successive. Con i loro miseri bagagli, ai migranti rimaneva il loro bagaglio culturale, fatto di canzoni che accompagnavano il loro viaggio per mare. Cantare nella loro lingua, le loro canzoni, era segno- come lo è ora- di quel cordone ombelicale che da sempre lega le persone alle loro origini.

 

Una vecchia foto di raccoglitrici di olive

 

Molti canti, ormai divenuti abruzzesi, hanno origine slava. Tra loro possiamo ricordare ”Il lamento di una vedova”, brano anche chiamato ”Scuramaje”. Il brano, come è intuibile, è il lamento funebre di una vedova che canta struggente la perdita del suo marito. Questo canto è stato denominato in vari modi (Mara maje, Scura maje, con la i, con la j, tutto attaccato etc..) e si hanno varianti letterali e musicali nei diversi centri abruzzesi.

 

Tornando ad ”Amara terra mia”, Domenico Modugno non ha cambiato una nota dell’antica melodia slava. Il brano originale, essendo anonimo, non era tutelato dalla SIAE prima che Modugno lo depositasse come una sua composizione, ragion per cui nessuno ne ha potuto rivendicare i diritti.
Pur ringraziando Modugno di aver reso celebre una canzone che fa parte del patrimonio culturale abruzzese, ci sembra doveroso però puntualizzarne la vera “paternità”.

 

Ludovica Salera

Tratto da Avezzanoinforma.it“Amara Terra Mia” tra cultura popolare abruzzese, slava, albanese e…Modugno

 

 

Il video Addijë addijë amore – canto tradizionale abruzzese