PERSONAGGI FAMOSI D’ABRUZZO: FEDERICO CAFFÈ

 

Federico Caffé nacque il 6 gennaio del 1914 a Pescara.
È giustamente considerato il più grande economista italiano.
Componente del Servizio studi della Banca d’Italia con il Governatore Menichella sino a Guido Carli che lo considerò “il più grande economista italiano del suo tempo”, partecipò alla Resistenza e fu collaboratore di diversi ministri nell’immediato dopoguerra, dedicandosi integralmente alla ricerca scientifica, all’insegnamento di Politica economica e alla funzione che egli definiva di “consigliere del cittadino”.
Docente universitario fù maestro di numerosissimi personaggi della economia e della finanza tra cui Draghi e Visco.
Fu editorialista del Messaggero e del Manifesto.
A Londra studiò la nascita del welfare state con il governo laburista di Clement Attlee e le teorie di Keynes.
Fù Caffè ad introdurre, nel sistema economico italiano che non conosceva ancora gli strumenti che avrebbero segnato l’affermazione delle socialdemocrazie in Europa, i concetti di welfare e stato sociale.

I giornali dell’epoca in cui scomparve Federico Caffè

Critico nei confronti dei massimalismi a sinistra e nel sindacato ma anche dei liberismi alla moda, Federico Caffè fù un riformista vero e convinto, con le stesse idee delle socialdemocrazie europee che nel ‘900 hanno creato prosperità e uguaglianza.
La sua concezione della economia volta alla protezione dei deboli fù spesso accostata al pensiero di Riccardo Lombardi.
Scomparve misteriosamente a Roma il 15 aprile 1987 forse stanco di vivere la “solitudine del riformista” come egli stesso amava definire la sua vita.

Massimo Carugno

 

La scomparsa di Federico Caffé VIDEO: Quel silenzio che ancora ci parla