Le tradizioni legate alla giornata di San Biagio ovvero, la benedizione della gola e il classico panettone raffermo utilizzato al nord e il ciambellone utilizzato in Abruzzo e dintorni, sono fortunatamente sopravvissuti nei secoli. Ma se la storia dell’unzione della gola è cosa nota, lo è un po’ meno l’origine del dolce tipico che si prepara proprio nella giornata dedicata al santo. Vien quindi da chiedersi il perché vengano mangiati questi dolci… scopriamolo insieme.
(fonte la Nazione)
Dal panettone alla ciambella il passo fu breve, e bisognerà spostarsi di chilometri, fino ad arrivare a l’Aquila dove farà la sua comparsa la famosa “ciambella di San Biagio”. Il dolce, chiamato anche chiamata pizza o torta di San Biagio, nasce come voto da parte dei sopravvissuti del tragico sisma del 2 febbraio 1703 che rase praticamente al suolo l’Aquila, e che fecero in devozione del Santo che li aveva protetti: San Biagio appunto. La ciambella veniva benedetta, come si usa per il pane di San Giuseppe, prima di essere affidata alla distribuzione collettiva e quindi consumata nelle giornate del 2 e 3 febbraio.
Probabilmente in tutta Italia ci saranno diverse varianti di queste che sono le principali tradizioni locali, e se ne conoscete altre, contattateci pure, pubblicheremo ben volentieri il vostro materiale!
Giada Ranalli