Estate, tempo di vacanze, tempo di vita all’aria aperta e tempo di turismo. Ma c’è turismo e turismo, compreso quello degli incivili, un becero turismo che si muove come Attila con gli Unni.
È il turismo peggiore, quello dei grandi numeri e che non ha nessuna attenzione per l’ambiente e nessun rispetto per i luoghi in cui si muove. Lasciano i loro sacchetti di plastica ovunque, entrano nelle chiese parlando come fossero al mercato, non osservano il mondo circostante, si limitano ad usarlo e sporcarlo…come la cosa più naturale del mondo.
C’è un tipo di turismo che detesto, ed è il quello delle incursioni selvagge nei luoghi di culto. C’è un tipo di turismo che non mi piace, ed è quello di chi scambia le montagne per dei parchi avventura. C’è un tipo di turismo che detesto, ed è quello delle guide che parlano a frotte di visitatori, senza lasciar passare la minima emozione, e ciò che lasciano è meno di niente. C’è un tipo di turismo che trovo insopportabile, ed è quello del consumismo di massa, di visitatori che lasciano montagne di rifiuti per le strade, che incidono i loro nomi sulle piante e che non hanno nessun rispetto nel visitare gli eremi e si comportano come si trovassero in un supermercato o in una sagra paesana.
Qualunque cosa sia il turismo, quanto elencato, non è turismo.
Dimenticavo… gli amministratori comunali, dovrebbero fare attenzione ai territori che amministrano, e magari, in alcuni luoghi, potrebbero inserire dei cesti per la spazzatura.
Rossella Tirimacco