Si avvicina il tempo del solstizio d’estate, i giorni che vanno dal 20 al 21 giugno, rappresentano un momento molto importante del ciclo terrestre, in questi giorni infatti è il momento in cui il sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima o minima. Questo significa che i solstizi di estate e di inverno rappresentano rispettivamente il giorno più lungo e più corto dell’anno. Il termine viene dal latino solstitium, composto da sol-, “Sole” e -sistere, “fermarsi”, perché il Sole cessa di alzarsi (o scendere) rispetto all’equatore celeste. Tantissimi gli antichi riti collegati al solstizio, molti dei quali nel tempo sono andati perduti, altri invece, continuano ad essere tramandati da generazioni. Questa volta andremo a Pescosansonesco, dove il solstizio, nel tempo, è stato collegato alla figura di San Giovanni.
San Giovanni Battista è il patrono di Pescosansonesco, e le sue spoglie sono custodite all’interno del santuario del Beato Nunzio, in seguito alla frana che colpì la chiesa dedicata al Battista nel 1934. La festa in onore del santo, si svolge il 24 giugno lungo le vie di Pescosansonesco. Secondo la leggenda la mattina che va dal 23 al 24, la testa di San Giovanni decollato apparirebbe ad oriente quando sta per sorgere il sole. In questa località, durante le festività solstiziali e che comprendono appunti i festeggiamenti in onore del santo, si svolge l’antico rito secolare del rinnovo dell’acqua e del fuoco. In tale occasione viene benedetta l’acqua che verrà usata per tutto l’anno nei battesimi e viene saltato il fuoco,ovvero vengono accesi grandi falò solstiziali che hanno effetti purificatori e benefici per la salute. Il fuoco è il simbolo del sole, quindi elemento purificatore che scacciava streghe e sortilegi.
Un rito antichissimo e che può servire a farci conoscere una delle tante località abruzzesi così ricche di tradizioni e di bellezze naturali.
Rossella Tirimacco
Citazioni (Solstizio d’estate
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