LE ANTICHE FESTE DI PRIMAVERA: BELTANE E CALENDIMAGGIO TRA IL BOSCO DI SANT’ANTONIO E CANSANO

 

Sono diverse le attività e le rivisitazioni storiche inerenti la Ruota delle stagioni che l’ass.ne Abruzzo Forte e Gentile ha proposto in questi anni. Dai festeggiamenti dei Solstizi ai festeggiamenti degli Equinozi e del Samahain, che tanto hanno entusiasmato i partecipanti, quest’anno abbiamo deciso di inserire nel calendario eventi il “Calendimaggio” l’antica festa di primavera  in cui si festeggiava la Luce e la Fertilità.



Il tempo così come lo conosciamo ora nell’antichità era molto diverso. Il tempo lineare non era un concetto di riferimento nella realtà popolare poiché gli uomini un tempo in stretto contatto con la natura e con il ciclo delle stagioni vivevano e percepivano il tempo “circolare”.

La ruota, che possiamo vedere in diverse raffigurazioni e sculture è infatti una rappresentazione del tempo stesso che “gira” e che rappresenta il ciclo naturale delle stagioni.

Nel paganesimo e in molte religioni neopagane, infatti i cicli stessi delle stagioni erano così suddivisi otto sabbat o sabba di cui quattro maggiori e quattro minori. Essi segnano otto momenti dell’anno e simboleggiano delle tappe ben precise.

                            La ruota delle stagioni

 

Così, giriamo la Ruota e arriviamo ad uno dei Sabbat Maggiori: Beltane e Calendimaggio. La primavera è ormai esplosa e ovunque i colori delle stagioni danno il meglio di sé. La festività infatti trae il nome “Calendimaggio” dal periodo in cui si svolge, cioè intorno al 1º maggio, periodo in cui durante le calende del calendario romano, si onorava la dea Flora. Nei giorni che andavano dal 28 aprile al 3 maggio, alla dea, responsabile della fioritura degli alberi, erano dedicati i Floralia, dei giochi orgiastici a tema pastorale accompagnati da riti propiziatori per stimolare la fertilità. 

                             Zefiro e Flora

Le donne indossavano costumi dai colori sgargianti, mentre gli uomini decoravano il loro capo con delle ghirlande di fiori. La festa era conosciuta anche nel mondo gaelico e celtico ed era nota con il nome di Beltaine e veniva preceduta dalla notte di Valpurga.

Questa notte era caratterizzata da feste, canti, balli e gli immancabili falò. Il suo attuale nome deriva da Valpurga di Heidenheim, una monaca bavarese dell’VIII secolo canonizzata dalla Chiesa Cattolica e venerata appunto il 1º maggio. 

Sia Beltane che Calendimaggio hanno quindi la stessa matrice e lo stesso significato, parliamo infatti di una festa della fertilità, le cui celebrazioni come la danza attorno a un palo ornato di fiori e stringhe, di cui ogni danzatrice e danzatore tiene un’estremità, si rifanno ad antichi riti propiziatori in onore della Dea e del Dio.

«La notte del 30 aprile gruppi di giovani si recavano nei boschi e ne asportavano o interi alberi, o rami verzicanti e fioriti, e attaccavano questi alle porte o alle finestre delle ragazze come dichiarazione d’amore, o piantavano quelli davanti alla casa delle maggiori autorità del paese, o anche nelle piazze o nelle aie.

Con ciò esplicitamente intendevano recare il segno della rinnovata fecondità della Natura, che avrebbe a sua volta procurato ai singoli e alla comunità l’abbondanza e la fortuna.
Questo rito, nelle manifestazioni più o meno varie assunte secondo i diversi ambienti e tempi, è rimasto fondamentalmente uguale nel carattere e nel significato.»

(Paolo Toschi, Le origini del teatro italiano [1955], Bollati Boringhieri, 1976, pp. 453-454)

Il Calendimaggio ad Assisi

Il Calendimaggio è una festività ancora molto sentita in diverse parti d’Italia, una tradizione che è un’allegoria del ritorno alla vita e della rinascita. Il Calendimaggio di Assisi, ad esempio, una delle feste più antiche, riunisce gli aspetti pagani con le tradizioni storiche in cui si inseriscono le “canzoni di maggio”, delle composizioni di poesie da ballo e di canti, attestate anche nelle vecchie cronache e nei documenti che riguardano la vita di San Francesco.  In altre località vediamo invece il Calendimaggio  associato al culto di San Michele, del quale è festeggiata l’8 maggio la sua apparizione nel santuario di Monte San Michele sul Gargano.

 

Ed è appunto il Calendimaggio che quest’anno andremo a festeggiare in una location d’eccezione come quella del Bosco di Sant’Antonio, l’antica riserva ritenuta un tempo sacra e dedicata a Giove. Tra la magia di alberi monumentali andremo a conoscere da vicino quest’antica festività che segnava la rinascita del ciclo vitale in cui si rendeva onore al Dio e alla Dea. Festeggeremo la primavera con antichi riti, e a contatto con la nostra sensibilità esprimeremo tutti i colori del nostro animo insieme al risveglio della natura. Scopriremo insieme la magia delle erbe e degli elisir d’amore. La camminata ispirata ci guiderà dal nostro albero totem. Andremo poi alla ricerca dei  Mazzamurelli, dei  folletti un po’ dispettosi nascosti nel bosco che ci catapulteranno nel mondo fantasy!
Seguirà in serata dalle ore 20,30 a Cansano un piccolo borgo montano inserito all’interno del Parco Nazionale della Maiella, presso l’area esterna dell’agriturismo “Il Capriccio di Giove” l’accensione del fuoco e i festeggiamenti della notte di Valpurga.

Vi aspettiamo!

L’evento è a cura delle trainer Rossella Tirimacco e Pamela Manfredini

Consulenze storiche: Dott.ssa Gabriella Del Pinto

Supporto artistico:  Emanuela Gentilini

Supporto tecnico-ambientale: Giuseppe Angelone e Carlo La Civita

Supporto tecnico-organizzativo: Antonio La Civita

Prenotazione obbligatoria

Per informazioni e prenotazioni

Rossella Tirimacco- cell.3920027855   -Pamela Manfredini cell. 3397802824
Emanuela Gentilini- cell. 3453755351  – Gabriella Del Pinto- cell.335306709