
C’è una terra che non grida, non si mette in mostra, ma conquista piano piano, come fanno le cose vere. Il Molise da scoprire è così: schivo, misterioso, bellissimo. Dopo il nostro viaggio tra i luoghi meno pubblicizzati dell’Abruzzo, oggi vi portiamo con noi tra i paesaggi, i borghi e le storie che rendono il Molise una meta perfetta per un ponte di primavera diverso dal solito. Un invito a rallentare, a guardare con occhi nuovi una regione che spesso viene dimenticata ma che custodisce paesaggi, borghi e atmosfere autentiche. Ecco sette tappe perfette per un weekend fuori dal comune.
Agnone e la Fonderia Marinelli
Cittadina elegante tra le colline, risalente all’epoca sannitica, Agnone custodisce una delle fonderie di campane più antiche del mondo, attiva fin dal 1040. La Fonderia Marinelli ha ricevuto nel 1924, da papa Pio XI, il privilegio di fregiarsi dello Stemma Pontificio. Visitare questo luogo è come entrare in una bottega fuori dal tempo, dove si possono ammirare campane antichissime, realizzate dall’anno 1000 fino ai giorni nostri. Ogni campana ha un’anima e una voce, forgiata da mani sapienti che tramandano un’arte millenaria di generazione in generazione.
Consiglio: fermatevi in centro, in Piazza Plebiscito, per un aperitivo e saggiare il ritmo della vita agnonese. Poi concedetevi una sosta sul belvedere “La Ripa”: alla luce del tramonto, questo scorcio è pura poesia..

Castel San Vincenzo e il lago
Un piccolo borgo che sembra sospeso nel tempo, dove la storia continua a parlare nel silenzio dell’antica abbazia benedettina. Il lago, incastonato tra le montagne, riflette le Mainarde nel suo specchio d’acqua, mentre i boschi tutt’intorno disegnano un paesaggio quasi magico. Le acque sono balneabili e la zona è ben attrezzata con piazzole, aree relax e un camping curato nei dettagli. Il lago di Castel San Vincenzo è una meta che unisce natura, quiete e bellezza autentica: merita davvero di essere vissuta.
Consiglio: portate un telo e fermatevi sul prato con vista lago per un picnic contemplativo. Lasciate che il tempo rallenti insieme al “chiacchiericcio” della mente.

Sepino
Inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”, Sepino è un piccolo gioiello incastonato a circa 700 metri di altitudine, su un’appendice del massiccio del Matese. Le sue origini risalgono all’epoca sannitica, e ancora oggi il borgo conserva intatta l’atmosfera medievale. Un’ampia piazza fa da cuore pulsante del paese, attorno alla quale si snoda un intreccio di stretti vicoli che invitano alla scoperta lenta.
Le fontane, numerose e suggestive, raccontano storie antiche: da quella della piazza principale, i cui rubinetti indicano i punti cardinali, alla fontana della Canala e a quella del Mascherone. A pochi chilometri dal centro, merita una visita anche il Parco Archeologico di Saepinum, un’area romana straordinariamente ben conservata e riconosciuta come sito di rilevante interesse nazionale.
Consiglio: indossate scarpe comode e lasciatevi guidare dai dettagli scolpiti nella pietra dell’antica Saepinum. Ogni angolo ha una voce, se lo si ascolta con il cuore, camminate piano, ascoltando il rumore dei passi sulle strade romane.

Campitello Matese
Campitello Matese – il volto selvaggio della montagna
Immerso nel cuore del massiccio del Matese, Campitello è una meta ideale per chi ama la montagna in ogni stagione. In inverno si trasforma in un paradiso per sciatori e appassionati di sport sulla neve, mentre con la bella stagione offre ampi pascoli, boschi rigogliosi e sentieri che si aprono su panorami spettacolari. L’aria è fresca, il silenzio è pieno, e la natura sa accogliere chi ha bisogno di staccare.
Consiglio: in primavera e in estate scegliete uno dei tanti sentieri escursionistici tracciati e partite al mattino, magari con una guida locale. Rientrare in paese per pranzo e assaggiare i piatti tipici è il modo migliore per chiudere l’esperienza… con gusto.

Termoli – il mare che racconta
Affacciata sull’Adriatico come un balcone di luce, Termoli è una delle gemme più luminose del Molise. Il suo borgo antico è un intreccio di viuzze colorate, archi in pietra e scorci sul mare che sembrano rubati da una cartolina. Passeggiare tra le sue strade è come attraversare un tempo sospeso, dove il profumo del mare si mescola con quello del pane appena sfornato.
La Cattedrale romanica, dedicata a Santa Maria della Purificazione, domina la scena con eleganza, affacciandosi direttamente sull’orizzonte marino. Nei giorni limpidi, sembra quasi dialogare con l’infinito.
Consiglio: esplorate il borgo con calma e cercate la celebre rejecelle, il vicolo più stretto d’Italia. Poi fermatevi in uno dei ristoranti lungo il molo per gustare il brodetto termolese: un piatto semplice e antico, che sa di mare e di memoria.

Frosolone – fuoco, ferro e mani sapienti
Antico borgo di origine sannita, Frosolone è un luogo dove il passato non è solo memoria, ma presenza viva. La sua storia è scolpita nella pietra e nel ferro: qui la tradizione della forgiatura di coltelli e forbici è un’arte tramandata da secoli, ancora oggi visibile nelle botteghe che punteggiano il centro storico.
Passeggiando tra le sue strade tranquille si respira un ritmo diverso, quello lento e sapiente degli artigiani. Ma Frosolone è anche natura, con i suoi paesaggi montani, l’aria frizzante e i silenzi che rigenerano. Un luogo dove corpo e spirito si riconciliano.
Consiglio: entrate in una bottega artigiana e chiedete la storia di un coltello. Non vi parleranno solo di acciaio, ma di mani, di volti, di vite. E capirete che ogni oggetto è anche un racconto.

Abbazia di San Vincenzo al Volturno- il tempo si fa preghiera
Tra rovine antiche e scavi recenti, questo luogo parla con voce bassa e profonda. Qui si avverte ancora l’eco di chi cercava Dio nel silenzio e nella terra. Incastonata tra le montagne del Molise, l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Fondata nel 703 d.C. da tre monaci beneventani—Paldo, Tato e Taso—su un sito già abitato in epoca romana, l’abbazia si estende su entrambe le rive del fiume Volturno: sulla riva sinistra si trovano i resti dell’antica abbazia longobarda, mentre sulla riva destra sorge la “nuova” abbazia del XII secolo, ancora oggi visitabile e sede di una comunità benedettina.
Tra le meraviglie da ammirare, spiccano la cripta di Epifanio, con i suoi affreschi del IX secolo, e gli archi dell’acquedotto augusteo che incorniciano la vista sull’abbazia. Un luogo spirituale, mistico, con rovine cariche di storia e un’atmosfera che invita alla riflessione. Ideale per chi cerca silenzio e profondità.
Consiglio: Portate con voi un taccuino. Sedetevi tra le rovine o lungo le rive del fiume e lasciate che l’ispirazione fluisca. Questo è uno di quei luoghi che fanno venire voglia di scrivere, di ascoltare il silenzio e di ritrovare se stessi.

Il Molise non vuole stupire, vuole restare. Restare nella memoria di chi ha saputo rallentare, ascoltare, lasciarsi attraversare.
Queste 7 mete non sono semplici destinazioni: sono inviti alla lentezza, alla bellezza silenziosa, a un modo di viaggiare più vero.
Perché a volte basta poco — un sentiero nel verde, una pietra antica, una voce gentile — per sentirsi di nuovo a casa. E forse, un po’ più vicini a sé stessi.
di Luca Martelli redattore e curatore editoriale per Abruzzo Forte e Gentile