Tra le tante festività che riempiono il calendario, quella dell’8 marzo dedicata alla donna è forse la più controversa. Se da un lato nasce come un omaggio al mondo femminile, dall’altro viene spesso criticata e ridotta a una celebrazione superficiale, considerata da alcuni un’operazione ideologica o persino consumistica, lontana dalle reali necessità delle donne di oggi. Ma il senso di questa giornata va oltre le polemiche. Noi scegliamo di onorare il femminile in tutte le sue forme, perché mai come oggi è necessario riconoscerne il valore, la forza e il diritto a essere celebrato.

di Luca Martelli
L’8 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Donna, una ricorrenza che, al di là dei fiori e delle celebrazioni simboliche, rappresenta un’occasione per riflettere sul valore, il coraggio e la determinazione delle donne nella società. In Abruzzo, terra di radici profonde e tradizioni secolari, la figura femminile ha sempre ricoperto un ruolo centrale, incarnando la resilienza e la capacità di affrontare con forza le sfide della vita.
L’Abruzzo è infatti una regione che porta con sé la memoria di un tempo in cui la donna non era solo madre e moglie, ma anche colonna portante dell’economia familiare e comunitaria.
Le donne del focolare non si limitavano alla gestione della casa, ma avevano un ruolo centrale nelle attività agricole, nell’allevamento e nelle decisioni economiche della famiglia.
Nel mondo rurale, le donne abruzzesi erano le vere guardiane della tradizione, tramandando di generazione in generazione saperi antichi, dalla cucina alla medicina popolare, fino alla tessitura e alla produzione artigianale. In molti casi, erano loro a tenere unite intere comunità nei momenti di difficoltà, mentre gli uomini partivano per la transumanza o per il lavoro in terre lontane.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, molte donne abruzzesi si distinsero per la loro resistenza e il loro coraggio, spesso svolgendo ruoli fondamentali come staffette partigiane, curatrici dei feriti e portatrici di messaggi segreti.
Le loro storie, spesso dimenticate, sono testimonianze di una forza silenziosa che ha contribuito alla liberazione del paese.
Tra le donne che hanno segnato la storia della regione, ricordiamo:
Gabriele D’Annunzio e le sue Muse, figure femminili ispiratrici che hanno avuto un ruolo nella sua produzione letteraria e nell’immaginario poetico.
Le Madri della Transumanza, che restavano nei borghi mentre gli uomini partivano per i lunghi viaggi della pastorizia, gestendo la famiglia e l’economia locale.
Le Donne delle Gole del Sagittario, protagoniste di antiche leggende legate a magia, natura e superstizione.
La Donna Oggi: Tra Tradizione e Modernità
Oggi la donna abruzzese è simbolo di una continua evoluzione, tra il rispetto della tradizione e l’affermazione nella modernità. Dalle imprenditrici agricole che valorizzano i prodotti locali, alle artiste e scrittrici che raccontano la terra con nuove voci, fino alle scienziate e professioniste che portano il nome dell’Abruzzo nel mondo.
In questa giornata di celebrazione, ricordiamo che la vera essenza della Festa della Donna non è solo un momento di festa, ma anche di consapevolezza e riflessione. L’Abruzzo ha sempre avuto donne forti, determinate e capaci di affrontare il cambiamento con coraggio.
A tutte le donne d’Abruzzo e oltre, buon 8 marzo!
Luca Martelli
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