GLI ARCANGELI: I GUARDIANI INVISIBILI

Oggi, 29 settembre, si festeggiano gli Arcangeli Michele, Raffaele, Gabriele, figure potenti e carismatiche, profondamente radicate nella tradizione cristiana e presenti nel cuore della cultura abruzzese. San Michele, in particolare, è legato alla nostra terra, come protettore e simbolo di giustizia, forza e guarigione. Dal punto di vista religioso, queste forze, entità, spiriti, messaggeri, ognuno li chiami come vuole, hanno sempre avuto un grande impatto nella memoria collettiva. Ma chi sono gli Arcangeli? Da dove arrivano? In questo giorno, riscopriamo il valore spirituale di queste entità celesti, che, al di là delle credenze religiose, rappresentano un invito a riflettere sul ruolo che le forze invisibili giocano nelle nostre vite e nel nostro mondo interiore. .

Che siate credenti o meno, che siate cristiani, ebrei, cattolici o islamici, la rappresentazione degli angeli e degli arcangeli è così impressa nel nostro DNA che basta semplicemente nominarli per evocare subito la loro immagine. Questa universalità si manifesta anche nella devozione che molte comunità abruzzesi nutrono per San Michele, il capo della milizia celeste, celebrato con fervore in diversi luoghi della nostra regione.

Gli angeli, come tutte le figure che accompagnano la storia dell’uomo, hanno subito un’evoluzione: da semplici forze naturali, sono divenute nel tempo rappresentazioni antropomorfe, passando da divinità a creature sovrannaturali. Essi sono una parte essenziale della nostra cultura e della nostra psiche.

Indipendentemente dagli studi storici e archeologici che possono svelare molto sull’origine e l’evoluzione della figura degli angeli, è forse l’aspetto umano e spirituale ciò che più ci permette di entrare in contatto con questa tematica così profonda.

Ma perché, in un’epoca come la nostra, dove la dimensione spirituale sembra spesso essere messa in secondo piano, queste figure continuano a esercitare un fascino così potente? È solo una questione legata alla religione e alla sua dottrina? O si tratta semplicemente di un retaggio di antiche tradizioni bibliche? Oppure c’è qualcosa di più profondo e universale che ancora ci lega a loro?

Dai santuari sui monti alle piccole cappelle, San Michele, il santo per eccellenza è una figura che incarna la lotta contro il male e il potere della liberazione e del cambiamento, valori profondamente radicati nel cuore degli abruzzesi. Le antiche tradizioni che lo vedono protagonista in diversi paesi e borghi della nostra regione o delle processioni in onore del santo, sono espressioni viventi di una fede che travalica i confini religiosi, entrando nel tessuto spirituale e culturale della nostra terra. In particolare San Michele ha assunto un ruolo di guida e protettore per gli abruzzesi, un messaggero tra il mondo visibile e quello invisibile, capace di infondere coraggio e speranza, soprattutto in momenti di grande difficoltà, come quelli che stiamo attraversando oggi.

Ma andiamo a conoscere le caratteristiche di ciascuno arcangelo…

San Michele l’arcangelo più potente e venerato in Abruzzo, rappresentante della giustizia e della protezione contro il male…

Arcangelo Michele: è il capo della milizia celeste, combatte contro suo fratello Lucifero e la schiera degli angeli ribelli che lo accompagnano. Questa figura così possente nell’atto di distruggere il demone con la sua spada nella mano destra, simboleggia la potenza del cambiamento e della liberazione. Spesso nell’iconografia ufficiale, Michele viene rappresentato con una bilancia a ricordare l’equilibrio delle cose. Dal sistema solare all’equilibrio interiore dell’essere umano, Michele gioca infatti, un ruolo di grande equilibratore, questo in una visione in cui il Sole simboleggia il cuore e il centro dell’individuo, così come è il centro del sistema solare (“com’è in alto così in basso, com’è dentro così è fuori” Trimegisto docet”).
Michele trionfa sul drago, ma non lo uccide completamente. Quest’ultimo infatti, pur essendo una rappresentazione del male, dev’è essere piegato, ma non può essere distrutto del tutto, in quanto funzionale all’evoluzione dell’uomo “Il bene e il male sono due facce della stessa medaglia”.
Secondo la visione biblica, l’arcangelo Michele sarà colui che squillerà la tromba annunziatrice del gran giudizio finale.

Raffaele, e insegnamento dell’importanza della guarigione e della cura, valori universali che trascendono il tempo…

Arcangelo Raffaele: riconosciuto come regnante sia sui Serafini che sugli Angeli Custodi, viene menzionato come uno dei “Sette Angeli che sono sempre pronti davanti al trono del Signore” (Tobia 12,15- Apocalisse 8.2). Egli è colui che guida gli Angeli nella nostra intimità.
Raffaele è l’arcangelo dell’amore sponsale e della salute. Il nome stesso significa appunto “È Dio colui che guarisce”. Nel libro di Tobia Raffaele appare in forma umana col nome di Azaria al giovane Tobiolo per guidarlo in un compito che gli era stato affidato dal padre ormai cieco di riscuotere un credito che questi aveva lasciato in una città della Media. Portata o compimento la sua missine, Raffaele si rivela, dichiarandosi “uno dei sette spiriti che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore” e incaricando di scrivere l’accaduto.

Gabriele, e il dono dell’annunciazione e della profezia, il richiamo a prestare attenzione ai segni che riceviamo nel nostro cammino quotidiano…

Leonardo da Vinci, Annunciazione, olio su tavola, 1472, Galleria degli Uffizi Firenze

Arcangelo Gabriele: è lui l’arcangelo “annunciatore”, è il messaggero il cui nome deriva dall’ebraico e significa: “potenza di El”.
Nel Nuovo Testamento sarà Gabriele ad annunciare a Zaccaria la nascita del figlio Giovanni (il Battista) e a Maria di Nazareth la nascita di Gesù (Luca 1:11-20).
Nel Vecchio Testamento, egli diresse la punizione divina contro Sodoma. Una delle sue missioni è anche quella di far maturare i frutti. Egli inoltre è lo scriba celeste, ed è colui che rivela la profezia dei sogni profetici. Secondo il Giudaismo, è di Gabriele la voce che disse a Noè di prendere gli animali prima del grande diluvio, ed è sempre Gabriele la voce del roveto ardente, l’invisibile forza che evitò ad Abramo di uccidere Isacco.

Indipendentemente dal credo personale, gli Arcangeli continuano a rappresentare simboli di forza, giustizia e guarigione. Le loro storie, intrecciate nel tessuto spirituale e culturale della nostra terra, ci ricordano che, anche nei momenti più difficili, possiamo trovare protezione e guida. In un mondo che sembra aver perso il contatto con la propria essenza più profonda, gli Arcangeli ci invitano a guardare oltre il visibile, a riscoprire l’equilibrio interiore e a credere che, nonostante tutto, ci siano forze invisibili pronte ad accompagnarci lungo il cammino della vita.

Rossella Tirimacco

Tratto da “GLI ARCANGELI, MESSAGGERI DIVINI NEL PONTE TRA CIELO E TERRA

P. Olivier, A. Penna- Surabhi E. Guastalla “Il Grande Libro degli Angeli”