UNA SCALA PER IL PERDONO DEI PECCATI: LA SCALA SANTA DI CAMPLI

 

 

La Scala Santa

 

Campli, nonostante l’apparenza di tranquilla cittadina della campagna teramana, fu borgo di grandi tradizioni e di questo illustre passato conserva oggi, gelosa, splendide testimonianze, una di queste, è sicuramente la Scala Santa, attigua alla Chiesa di San Paolo, una Scala Santa capace di toglierci tutti i peccati, donarci l’indulgenza plenaria, farci resuscitare come immacolati. Ma perché questa piccola e discreta meraviglia del culto cattolico, una scala come ce ne sono pochissime, a imitazione di quella che Gesù salì per trovarsi faccia a faccia con Ponzio Pilato, una scala a imitazione di quella del Laterano a Roma, e che ancora oggi migliaia di pellegrini salgono in ginocchio per ottenere il perdono assoluto, si trova proprio nel cuore dell’Abruzzo? Era il 1771 e Giampalma Palma, un avvocato di Campli , si fece promotore di un progetto grandioso: creare un luogo sacro in una piccola città di provincia che aveva conosciuto i fasti di un periodo ricco e prolifico ma che ormai era in un periodo di decadimento. L’intento del Palma era di risollevare le sorti della città e per farlo usò tutta la sua influenza di priore della Confraternita locale e la sua posizione sociale. Tra il 1772 e il 1776 Palma fece costruire la piccola Scala che già aveva ottenuto nel gennaio del 1771, nel terzo anno del ponitificato di Clemente XIV, grazie alla condotta del rigore di vita e alla istruzione dell’avvocato, la bolla che concedeva ” …..di poter ottenere tutte e singole le Indulgenze, la remissione dei peccati e delle pene, che potrebbero ottenere se devotamente e personalmente ascendessero in ginocchio la Scala Santa delle nostra Alma Roma”.

Fedeli che salgono la Scala Santa

 

Le Indulgenze erano un affare serissimo, anche da un punto di vista economico, infatti in quei giorni, il luogo di culto era frequentato da tantissimi fedeli e ancora oggi a Campli numerosissime sono le presenze dei pellegrini. Palma si occupò di tutto, forme, materiali e decorazione. Come il modello di riferimento, quello lateranese, anche la scala di Campli, è composta da 28 gradini in legno, da salire pregando in ginocchio. Questo rito dona ai fedeli l’assoluzione dei propri peccati e, in alcuni giorni dell’anno, l’Indulgenza Plenaria con lo stesso valore di quella che si ottiene sulla Scala Santa di Roma. Affascinanti le simbologie della Scala e della decorazione. Si sale tra sei dipinti che raccontano i momenti della Passione di Cristo per ripercorrere le tappe di Gesù verso la croce e riviverne, simbolicamente la sofferenza. Nel Sancta Sanctorum è l’altare del Salvatore, l’unico in grado di liberare il peccatore dal peso delle sue miserie. Dopo aver reso omaggio ai ritratti di Papa Clemente e a Sant’Elena, l’uomo nuovo, il credente purificato nella sua anima, scende finalmente verso la luce del giorno, ora in piedi, accompagnato dalle scene gioiose della Resurrezione ed angioletti sorridenti affacciati dal tetto.

 

 

Pubblicato da Redazione

 

Fonte articolo Abruzzo Promozione Turismo

Foto: dal web