RICORDI IN BIANCO E NERO: LE TAVOLETTE PERDUTE DEL MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO

 

 

Immaginiamo di avere una sorta di macchina del tempo, immaginiamo di poter partire ed esplorare nuove terre ed eventi del passato. La storia in fondo non è che una macchina del tempo che ci permette attraverso un racconto o una foto in bianco e nero di conoscere il nostro passato. Così, ci accomodiamo e impostiamo il computer di bordo nell’anno  Domini 750, località Lanciano.

Ci troviamo  nella chiesa di San Legonziano,  quando un monaco basiliano per ragioni che non conosciamo inizia a dubitare se nell’Ostia consacrata ci sia veramente il Corpo di Nostro Signore. Il monaco, continua ad officiare messa, mentre i suoi pensieri sono pieni di dubbi, quando ad un tratto…” Celebrò Messa e, dette le parole della consacrazione, vide divenire Carne l’Ostia e Sangue il Vino. Fu mostrata ogni cosa agli astanti. La Carne è ancora intera e il Sangue diviso in cinque parti disuguali che tanto pesano tutte unite quanto ciascuna separata”.

Con queste parole un’iscrizione marmorea del XVII nella Chiesa di San Francesco ci narra del miracolo eucaristico che si verificò in una piccola chiesetta un tempo dedicata a San Legonziano, ricostruita nel 1258 e dedicata in seguito a San Francesco.

Se il miracolo eucaristico di Lanciano è piuttosto noto al mondo, ciò che risulta invece meno noto è un prezioso documento di cui si sono perse le tracce.
Si tratta di un manoscritto su pergamena, stilato in latino e in greco coperto di due tavolette, che, con grande probabilità si ritiene fosse il documento originale che attestava e descriveva il miracolo in questione.
Purtroppo, secondo il Fella, così come riportato da Bruno Sammaciccia, il prezioso documento fu trafugato da due monaci Basiliani alla fine del 1400 per far sparire la testimonianza di quell’evento sacro considerato “un’onta” per lo stesso ordine religioso. Da allora il documento non è stato e mai più ritrovato.
Ecco di seguito alcune parole dello storico lancianese Giacomo Fella “ Vennero in questo convento di San Francesco due monaci di San Basilio, i quali all’alba, senza salutare alcuno, presero la fuga asportando il codice in pergamena, ricoperto da due tavolette, scritto in greco e latino, nella sera dato ad essi leggere dal Guardiano e dagli altri frati dello stesso convento.
Affermavano ancora i detti Padri che quel codice conteneva la storia meravigliosa della conversione del pane in Carne e del vino in Sangue, fatto avvenuto in tempi antichi-“
Ad oggi il Miracolo Eucaristico avvenuto a Lanciano è ritenuto il più antico miracolo eucaristico documentato. I primi documenti faranno però la loro comparsa solo ottocento anni dopo i fatti raccontati per come oggi li conosciamo. Le tavolette originarie andate perdute, potrebbero raccontarci una storia che ancora oggi attende di essere svelata, una storia che potrebbe aprire la porta ai tanti misteri relativi a questa nostra terra.

 

Rossella Tirimacco

 

Citazioni e fonti

Com’era l’Abruzzo (Il Centro)- testi Antonio Farchione- Collezione Stefano Mucciante

Il miracolo Eucaristico di Lanciano