QUANDO IL PANE VENIVA FATTO IN CASA

Vita quotidiana di un mondo in bianco e nero…

 

Il pane, un tempo veniva fatto in casa. Ogni donna, apprendeva sin da bambina l’arte dell’impasto e della lievitazione, poiché il principale alimento di sostentamento del mondo di allora, soprattutto nella realtà contadina, era appunto il pane. Per tale ragione, una delle attività ricorrenti delle nostre nonne, era quella di impastare ( o “ammassare”) del buon pane. Numerosi erano all’epoca i fornai a cui veniva affidata la cottura del pane casereccio, ma anche di biscotti e dolciumi vari che si era soliti preparare in vista di un’occasione, come ad esempio i matrimoni, battesimi ecc. oppure di un evento religioso.

Non tutte le famiglie, infatti, disponevano di un forno a legna, e i forni elettrici, oggi presenti in tutte le nostre case, all’epoca erano solo “fantascienza”. Il pane veniva normalmente impastato di sera e lasciato a lievitare per tutta la notte dentro la madia (o mesa, in dialetto). Al mattino presto, venivano così formate le pagnotte e sistemate sopra la spianatoia, pronte per il “viaggio” fino al forno per la cottura. Con un’abilità da equilibriste, così, le donne utilizzavano la loro testa come punto d’appoggio per trasportare la spianatoia con il carico di pane, percorrendo a volte chilometri per poter raggiungere il più vicino forno.

Rossella Tirimacco

Foto: Giacomo Spinosa