LE SALAMANDRE, UNA SPECIE DA PROTEGGERE

Foto: Natura Mediterranea

L’Abruzzo è una terra che tra le tante ricchezze culturali ha tanto da offrire dal punto naturalistico. Una terra che recentemente è balzata agli onori della cronaca per via degli orsi, in particolare grazie all’orso Carrito che ha mostrato oltre i confini regionali e nazionali alcuni aspetti faunistici della regione ed ha aperto il dibattito sul rapporto di convivenza uomo-animale.
E’ questa la terra dei Parchi e regione verde, soprannominata a giusto titolo “polmone verde d’Europa” dove un terzo del territorio è area protetta: tre Parchi Nazionali, un Parco Regionale e oltre trenta Riserve Naturali. Pensate che in questa terra dimora il 75% delle specie animali presenti in Europa, ciò la rende una Regione leader nel campo del “turismo verde”. Alcune specie animali presenti nel territorio, sono meno conosciute dal grande pubblico, ma ciò non le rende meno importanti dal punto di vista dell’ecosistema, come ad esempio alcuni tipi di anfibi divenuti rari sul territorio nazionale soprattutto a seguito dell’alterazione degli habitat. Gli anfibi rappresentano infatti un gruppo di animali che mostrano un declino demografico su scala planetaria e la situazione italiana sarebbe tra le più gravi dal momento che la nostra nazione ospita un maggior numero di specie complessive.

Le diverse specie presenti nel nostro territorio abruzzese come ad esempio la salamandra appenninica, la Salamandrina di Savi e l’ululone appenninico, sono un indicatore del nostro rapporto con l’ambiente.
Tali specie dimorano in prossimità dei corsi d’acqua e ad altezze che vanno tra i 200 e i 1300 metri. Difficilmente queste creature escono fuori dai loro rifugi con il bel tempo, solitamente ciò che le porta ad uscire dai loro rifugi e a passeggiare nel bosco appenninico per cacciare vermi, ragni e altri piccoli insetti e crostacei,  sono le temperature miti e la pioggia. Come tutti gli animali, le salamandre  si ritrovano spesso ad attraversare strade per passare da un punto ad un altro del bosco e spesso vengono schiacciate dalle auto in transito. Proprio per questo alcuni anni fa si è reso necessario creare “Una strada per le salamandre” presso la strada provinciale n.164, nella zona che conduce dal Valico della Forchetta e della stazione ferroviaria di Palena, nei pressi all’abitato di Gamberale in provincia di Chieti. In questo tratto di montagna ricca di estese foreste solcate da torrenti e ruscelli, si riproduce infatti una colonia di Salamandra Appenninica e Salamandrina di Savi, per questo in alcuni tratti della strada provinciale sono stati realizzati sottopassi per l’attraversamento degli anfibi della sede stradale. La segnaletica presente ricorda agli autisti di “ANDARE PIANO” per evitare incidenti che potrebbero risultare mortali per molti individui durante i loro spostamenti.

Ma andiamo a vedere un po’ più da vicino questi curiosi anfibi:

La Salamandra Appenninica è un curioso anfibio che può raggiungere i 20 centimetri di lunghezza, il corpo è nero lucente con macchie di colore giallo-arancio. Tale colorazione la rende inconfondibile e ha uno scopo ben preciso: quello di difenderla dai predatori. Colorazioni accese come questa sono infatti dette “aposematiche” i “di avvertimento”, avvertono cioè l’eventuale predatore che l’animale è in grado di produrre una sostanza irritante che va a coprire la pelle. Secondo alcune leggende popolari a questa creatura sono stati attribuiti poteri “magici”, come ad esempio la capacità di resistere al fuoco e di spegnere gli incendi. Plinio il Vecchio nella sua Storia Naturale  affermava: “è tanto fredda che al suo contatto il fuoco si estingue non diversamente dall’effetto prodotto dal ghiaccio». Sempre secondo le credenze popolari si raccontava che la Salamandra Appenninica grazie al veleno che secerne la sua pelle fosse in grado di avvelenare pozzi e frutti degli alberi e che il suo respiro potesse “far gonfiare” persone e animali.

Foto: Chieti Today

La Salamandrina di Savi di dimensioni molto più ridotte rispetto alla Salamandra, vive solitamente vicina ai corsi d’acqua e se disturbata si arrotola la coda sul dorso e rimane immobile, come se fosse morta, mostrando inoltre il colore rosso che disorienta i predatori.

Foto: parcomajella.it

L’Ululone dal ventre giallo è un piccolo rospo di massimo 5 centimetri di lunghezza con dorso grigiastro. La sua particolarità stà nelle pupille a forma di cuore e il verso che gli individui maschi emettono durante la stagione riproduttiva, caratterizzato da due uh – uh ripetuti.

Foto: Universo Animali
Foto: Universo Animali

 

Una passeggiata lungo i boschi o foreste abruzzesi può rivelarsi davvero un’avventura a contatto con la natura selvaggia e incontaminata. Una ricchezza che ci porta ad osservare il mondo animale e vegetale con gli occhi lucenti di meraviglia e magari potreste essere così fortunati da incontrare durante le vostre escursioni queste meravigliose creature. Un consiglio però: “evitate  di toccarle o di prelevarle dal loro ambiente. Gli anfibi hanno una pelle molto delicata, ricoperta da uno strato mucoso che li protegge dalle infezioni fungine e batteriche nonché dai predatori. Inoltre la pelle degli anfibi è importante per la loro respirazione. Toccarli vorrebbe dire danneggiare questo importante organo.

 

Rossella Tirimacco  Abruzzo Smart Ambassador

 

Citazioni e fonti:

Tra colorati anfibi del Parco Majella

Ansa: Nel Parco della Maiella ecco  le barriere salva salamandre

Gli anfibi