LA RUOTA DELLE STAGIONI E IL SABBA DELLA LUCE E DELLA PURIFICAZIONE: “IMBOLC”

Il 2 febbraio, secondo la tradizione cattolica la Chiesa celebra la Candelora, festività dedicata alla Presentazione di Gesù al Tempio. Simboli della giornata sono le candele accese, infatti la parola Candelora sta a significare appunto “festa delle candele”. Candele accese dunque, e la fiamma ardente che simboleggia la luce.

Ma il giorno della Candelora è anche un simbolo di purificazione, questo secondo l’usanza ebraica, perché cade 40 giorni dopo il Natale, tanti dopo il parto di Maria, e della purificazione fisica del corpo dal sangue legato all’evento del parto.
Per gli antichi celti e secondo il calendario astronomico dedicato alle stagioni, il 2 febbraio si festeggiava Imbolc, uno dei sabba minori che cadeva tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera. La giornata era dedicata alla dea Brígit, figlia del Grande Dio Dagda e controparte celtica di Athena-Minerva.

La Dea Brigit

Mentre nel mondo romano alle calende di febbraio veniva celebrata la Dea Februa (Giunone) o a Giunone Februata. “Februare” in latino significa purificare, quindi febbraio è il mese delle purificazioni (la febbre è un modo di purificarsi usato dal nostro corpo).
Processioni in onore di Februa percorrevano la città con fiaccole accese, simbolo di luce e allo stesso tempo, di purificazione.
Brigit era anche la dea del triplice fuoco e patrona dei fabbri, dei poeti e dei guaritori, ella rappresentava la primavera e la fertilità, il termine stesso in irlandese significa appunto “in grembo”-

La natura triplice di Brigit

Gli oggetti sacri alla dea erano la ruota del filatoio, la coppa e lo specchio.
“Lo specchio è uno strumento di divinazione e simboleggia l’immagine dell’Altro Mondo cui hanno accesso eroi e iniziati.
La ruota del filatoio è il centro ruotante del cosmo, il volgere della Ruota dell’Anno e anche la ruota che fila i fili delle nostre vite.
La coppa è il grembo della Dea da cui tutte le cose nascono.”
La pianta sacra di Imbolc è il bucaneve. E’ il primo fiore dell’anno a sbocciare e il suo colore bianco ricorda allo stesso tempo la purezza della Giovane Dea e il latte che nutre gli agnelli.

Il serpente appare come uno degli animali-totem di Brigit. In molte culture il serpente o drago è simbolo dello spirito della terra e delle forze naturali di crescita, decadimento e rinnovamento. Nel giorno di Bride il serpente si risveglia dal suo sonno invernale e i contadini ne traevano il presagio della fine imminente della cattiva stagione. Il serpente è uno dei molti aspetti dell’antica Dea della terra: la muta della sua pelle simboleggia il rinnovamento della Natura e anche la sua dualità Infatti in gaelico “neamh” (cielo) è simile a “naimh” (veleno), provenendo entrambi dalla radice “nem”. La Vecchia Dea e la Giovane Dea sono la stessa persona! (nelle fiabe l’eroe che coraggiosamente bacia una vecchia megera si ritrova di fronte una bellissima fanciulla…)


La festività di Imbolc e per trasposizione quella della Candelora, sono associate ai riti di fertilità del mondo romano: i Lupercali. Secondo la tradizione i sacerdoti di Fauno protettore del bestiame ovino e caprino dall’attacco dei lupi. i Luperci correvano per le strade vestiti solo con una pelle di capra e con una frusta (anche essa fabbricata con strisce di pelle di capra) con la quale battevano le giovani spose per propiziarne la fertilità (e quindi la capacità di partorire).
La Chiesa, per combattere queste usanze, istituì processioni con candele, alle quali a partire dall’11° secolo aggiunse la benedizione delle candele per gli altari. Col nome di Candelora o Candlemas (nei paesi anglosassoni) è nota la festa cristiana del 2 febbraio, denominata “Presentazione del Signore al Tempio”. Ma è evidente che la nuova religione non ha potuto modificare il significato autentico della festa, un significato che è profondamente incarnato nella Natura e nello spirito umano.

 

Giada Ranalli

 

Citazioni e fonti

Tratto da: Roberto Fattore. Feste Pagane,

La ruota dell’anno