LA MADONNA SDRAIATA DI TOSSICIA

tossicia

Siamo in provincia di Teramo, a Tossicia piccolo borgo medievale ai piedi del Gran Sasso, immerso nel verde di un paesaggio mimetico e lussureggiante di boschi e torrenti. Secondo alcuni deriva da Toxicum, che in latino significa serpente, un tempo numerosi e silenziosi abitatori dei dintorni; altri invece sostengono che il nome derivi da Tosia di Ornano, primo signore della zona che si insediò nel IX secolo. Infine un’altra interpretazione fa discendere il termine Tossicia da Turris sicula, in omaggio agli insediamenti dei Siculi, una popolazione proveniente dal nord est dell’Europa che si stabilì per un breve periodo da queste parti”.
Davanti alla chiesa parrocchiale, risalente al XV secolo, ci aspetta una prima sorpresa: guardando con attenzione il portale, accanto ad alcune iscrizioni di Mecolo da Penne, ad altre raffigurazioni decorative che ritraggono il cervo e l’ippogrifo, allo stemma della potente famiglia degli Orsini, un piccolo bassorilievo che ritrae il simbolo del sole cattura la nostra attenzione. E’ proprio lo stesso simbolo che le cronache hanno fatto conoscere come il “sole delle Alpi” in recenti polemiche padano – secessionistiche. Il fatto che si trovi qui, nel cuore dell’Abruzzo, in una chiesa situata in una piazzetta che si chiama Piliacelli, un emerito notabile del posto che, ironia della sorte, era stato ministro della Repubblica Napoletana, conferma come l’ iconografia di certi movimenti politici non sia proprio del tutto rigorosa sul piano storico e geografico.

madonna_della_provvidenza_-_tossicia_-_volto_640pxEntriamo nella chiesa di Santa Maria dell’Assunta, che rimane chiusa al culto per i danni del terremoto: nella navata laterale spicca un mirabile tabernacolo del 400; accanto all’ingresso c’è un organo “riparabile”
Sopra all’altare, nella nicchia sembra osservarci la pregevole statua lignea della Madonna delle Grazie; di sobria eleganza – come si scrive in questi casi – sono il pulpito e la nicchia. In questa stessa chiesa una volta si poteva ammirare la Madonna della Provvidenza, chiamata anche Madonna sdraiata. La scultura ha un aspetto solido e compatto, morbidamente delineato dalla curva del manto della Vergine che, appoggiando il braccio destro sul cuscino, solleva il viso con la mano ergendo anche il busto. Recentemente restaurata ha riacquisito i vividi toni dell’azzurro delle vesti, ornate da motivi quadrilobati e gigliati in oro. L’esecuzione della scultura è databile fra la fine del XIV secolo e i primi del XV. La particolarità di questa rappresentazione contrasta con la tradizione iconografica che ritrae la Madonna seduta in trono. La posizione inconsueta, «dolcemente adagiata su una lettiga», forse sul suo «lettino da puerpera», la rende una rara rappresentazione di «una visione troppo intima della religiosità». Il soggetto trova la sua fonte d’ispirazione in alcune espressioni artistiche francesi riproposte in Italia. Si ritiene che statue siffatte possano essere appertenute a composizioni o a gruppi scultori delle rappresentazioni della natività,in cui comparivano anche il piccolo Bambino Gesù e san Giuseppe. La storia delle vicissitudini della statua di Tossicia si perde per un lungo lasso di tempo in cui l’effigie fu trafugata da ignoti e non se ne ebbero più notizie. Fu ritrovata nell’anno 1978, su segnalazione di una devota tossiciana che, guardando un programma televisivo, la riconobbe e ne consentì il recupero. L’opera fu acquistata sul mercato antiquario di Londra, grazie anche ad un contributo della banca TERCAS. L’immagine mariana è attualmente conservata e protetta, a causa dell’inagibilità dell’edificio dopo il sisma del 2009, presso il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata.

Fonti:
abruzzoeappennino.com-
Tossicia il paese dei misteri di Antonio di Fonso