IL PRIMO GIUBILEO DELLA STORIA: LA PERDONANZA

La città dell’Aquila è intimamente legata alla figura di Pietro di Angelerio da Isernia, il monaco eremita divenuto papa con il nome di Celestino V e santo come San Pietro Celestino. Molte le testimonianze arrivate sino ai giorni nostri del “Papa del gran rifiuto”, persino Dante ce ne parla, collocando Celestino V nel III canto dell’Inferno con queste parole “L’ombra di colui che fece viltade, il gran rifiuto”, così come gli eremi dislocati in territorio abruzzese all’interno della montagna Madre “la Majella”, ci raccontano la vita di quest’uomo alla continua ricerca di luoghi impervi in gradi di fortificare la sua spiritualità.

Ma sarà con la città dell’Aquila che Pietro stabilirà un rapporto speciale, una città dove il vecchio eremita costruirà un grandioso monumento in cui sono celati simboli e significati che, ad oggi non riusciamo ancora a comprendere: la basilica di Collemaggio, consacrata il 25 agosto 1288 e rifinita, nelle forme che ancora conserva (a parte il soffitto)  sei anni dopo, il 29 agosto 1294, quando il santo vi fu incoronato papa. E sarà sempre a l’Aquila che Pietro istituirà il primo Giubileo della storia, conosciuta con il nome di “Perdonanza”.

                    Basilica di Collemaggio

Dall’eremo di Sant’Onofrio, sulle pendici del Morrone, Pietro, aveva quasi ottant’anni quando raggiunse l’Aquila  accompagnato da un solenne corteo a cui parteciparono re, principi, baroni e prelati. La cronaca aquilana di Buccio di Ranallo narra che il vecchio eremita entrò in città a cavallo di un’asina, con una scorta d’onore d’eccezione. gli reggevano le briglie della cavalcatura da un lato Carlo II d’Angiò, re di Napoli e dall’altro Carlo Martello, figlio del primo, e re d’Ungheria.(1)

                   Carlo Martello

Alla cerimonia assistettero oltre duecentomila persone, richiamate dall’eccezionalità dell’evento e desiderose di ottenere le indulgenze che i pontefici erano soliti elargire in occasione dell’ascesa al sacro soglio.

Ed è in questa occasione che che Celestino V istituì la Perdonanza, un’indulgenza straordinaria che andrà ad anticipare il Giubileo che verrà istituito nel 1300 da Bonifacio VIII.

Dal 1294, ogni anno, a partire dai vespri del 28 agosto, fino al tramonto del 29, si ripete così la Perdonanza esattamente, esattamente come previsto nella bolla dell’epoca e conservata oggi nella sede comunale.

29 Agosto 1294 Nella nuovissima chiesa di Collemaggio Pietro Angelerio (del Morrone) è incoronato Papa con il nome di Celestino V. Nel piazzale antistante la Basilica una folla sterminata è presente all’evento; giunta da ogni parte dell’Abruzzo e da altri luoghi per vedere e festeggiare il “suo” Papa.
“Il Cardinale Arcidiacono Matteo Orsini, che già aveva posto la corona sul capo di Nicolò IV, si avanzò e pose sul capo di Celestino V la tiara appartenuta ad Innocenzo III. Gli pose la bianca Stola sulla Camicia Romana, l’Orarium sulle spalle e infine, copertolo dell’ammantato aggiunse: T’investo del Papato Romano, affinché Tu presieda all’Urbe e all’Orbe. Gli consegnò l’anello col sigillo di cui avevano fatto uso i suoi predecessori e gli pose la mitra sul capo. Ciò fatto gli fecero indossare i rossi calzari.”
(99) Pag.47/48 Da Sulmona All’Aquila con Celestino V. Il memoriabile intinerario dell’eremita del Morrone. Di Emilio Cerasani, Tip. Labor.

Pur essendo un evento sacro, nel corso degli anni, la manifestazione si è colorata con molti elementi di folklore, a partire dal solenne corteo rievocativo, dove numerosi figuranti sfilano con abiti dell’epoca.

Il corteo, parte da Piazza Palazzo e giunge fino a Collemaggio. Una volta giunti dinnanzi alla Porta santa, l’araldo comunale dà lettura della bolla istitutiva, dopo di che il vescovo, aprendo i battenti del portale rinnova l’indulgenza plenaria di tutta la pena temporale a quanti visiteranno la basilica dopo essersi confessati, pentiti dei peccati commessi e comunicati.(2)

                L’apertura della Porta Santa

La Perdonanza è uno degli eventi più antichi d’Abruzzo, un momento d’incontro tra sacro, storia e magia popolare. E’ un pezzo importante della storia, non solo d’Abruzzo, ma dell’Italia intera, e che meriterebbe di essere conosciuto e approfondito. La figura di Celestino, tra luci e ombre, è un tassello importante per quella ricerca di spiritualità che oggigiorno molti cercano nei numerosi eremi che l’anziano Papa ci ha lasciato. Partecipare alla Perdonanza, a prescindere dal proprio credo, è un cammino a ritroso a contatto con le proprie radici.

 

 

Rossella Tirimacco

 

Citazioni e fonti: Maria Concetta Nicolai “Abruzzo 150 Antiche Feste”