FRAPPIGLIA LA MASCHERA ABRUZZESE CHE INGANNO’ IL DIAVOLO

 

 

Come altre regioni d’Italia, anche l’Abruzzo, grazie  al regista Fabio di Cocco, il quale ha portato avanti un progetto di ricerca per la codificazione di una maschera regionale, ha finalmente la sua maschera di Carnevale “ufficiale”.Si tratta di “Frappiglia”, un contadino abruzzese il cui elemento caratterizzante è un bastone scaccia guai regalatogli da Sant’Antonio abate. Il suo nome a livello simbolico è la rappresentazione del suo grande cuore, caratteristica tipica della gente abruzzese, e deriva dall’unione di due termini dialettali «frà», da frate e, quindi, fratello e «piglia», pigliare, prendere. Infatti “piglia” è la tipica espressione usata dal padrone di casa per offrire agli ospiti  “lu cumblimènde”,qualcosa da bere e mangiare (in genere vino e pizza dolce).

La maschera ufficiale della regione


FRAPPIGLIA 

Frappiglia è un povero contadino, infatti incarna pregi e virtù del mondo rurale. Egli, per la sua natura altruista, è portato a pigliarsi addosso i problemi degli altri, cercando di risolverli, tanto da avere acquisito nel mondo anche la fama di essere una specie di taumaturgo o, più grossolanamente , una specie di stregone. Il personaggio, in giovane età incontra la morte, sopraggiunta in un momento di forte disperazione causata dalla fame. Affamato come non mai, Frappiglia farebbe di tutto pur di poter mangiare un piatto di pasta, così decide di accordarsi con il Demonio, il quale chiede la sua anima in cambio dell’agognato pasto. Frappiglia accetta ma chiede a sua volta, prima di morire, di fare testamento davanti ad un notaio e ai rappresentanti dell’inferno e del paradiso. Nel momento di dettare le sue ultime volontà,  egli in gran segreto, si proclama unico erede della vita, unica cosa di valore in suo possesso. Il notaio dispone quindi che Frappiglia può tornare nel regno dei vivi.  Il demonio e il cherubino, non potendo non rispettare le volontà del “cliente”, si mettono d’accordo per far tornare Frappiglia sulla terra e decidono di lasciare su di lui alcuni segni del suo passaggio nel mondo extraterreno. Una camicia bianca per ricordare il paradiso, un abito grigiastro sfrangiato con lingue di fuoco ed una voglia sul volto che sembra proprio una maschera per ricordare l’inferno. Contrariamente al personaggio del Pulcinella, dunque, che in ogni avventura uccide la morte a bastonate, Frappiglia la cavalca letteralmente e, nella rappresentazione iconografica proposta a seguito della ricerca, l’immagine è quella di una figura della morte, con la sua minacciosa falce, costretta a portare sulle spalle il pesante fardello di Frappiglia. La sua natura un po’ demoniaca ed un po’ angelica lo faranno incontrare con la potente figura di Sant’Antonio Abate che ne diverrà il protettore e che gli donerà la “vàttasciòrve” il lungo bastone con il quale in nostro personaggio combatterà le avversità ed i pericoli che via via gli si pareranno innanzi. (tratto da Frappiglia, una maschera di commedia per l’Abruzzo

   

 

 

Frappiglia , Baloscio e Mariuccia

                                                         AMICI DI FRAPPIGLIA

Lo accompagna sempre Mariuccia, tipica bellezza abruzzese nei tratti e nel costume caratteristico: il cutolo, una lunga gonna a pieghe tipica delle zone montane.

Baloscio è il subdolo amico, che ha come unico scopo quello di racimolare un piatto di pasta alla chitarra;

Rotella è il gendarme prepotente che manda in fumo tutti gli stratagemmi di Frappiglia e Baloscio; Tritapepe, infine, è un sanguinario brigante.

 

Tra le altre maschere della tradizione abruzzese è doveroso ricordare anche Patanello, di Francavilla al mare, e Pulcinella abruzzese.

 

 

Rossella Tirimacco

 

Citazioni e fonti

Frappiglia, una maschera di commedia per l’Abruzzo.

Storia del Carnevale

Origine e significato della maschera

Frappiglia contro tutti