CODICI DIMENTICATI: I SIMBOLI NELL’ARCHITETTURA

” Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. Dopo di che il popolo incomincia lentamente a dimenticare quello che è stato. E il mondo attorno a lui lo dimentica ancora più in fretta”
“E la lingua?”
“Perché dovrebbero togliercela? Non sarà più che folclore, e prima o poi morirà certamente di morte naturale”.

Milan Kundera



 

E nelle strade, nelle piazze… nelle chiese così troviamo simboli che ci parlano e ci raccontano un’altra storia. Una storia che non conosciamo perché ne abbiamo perduto la memoria. Quelle scritte, quei simboli… ci dicono qualcosa, ci raccontano il nostro passato, la nostra appartenenza… e forse… anche chi eravamo.
Conoscere la nostra Terra, ci permette di capire molto di noi stessi e della nostra identità. Ed è forse per questo che ogni volta che trovo dei “simboli”, magari in bella vista ma a cui pochi fanno caso… provo a cercare di capire cosa la mia “terra mi sta raccontando”.

Nella foto dei simboli massonici nella Piazza di Anversa degli Abruzzi in provincia dell’Aquila. Lo stemma del borgo è infatti il caduceo e un compasso aperto su cui salgono incrociandosi due serpenti. Il compasso è un evidente simbolo massonico e sta ad indicare la spiritualità, la volontà, la capacità e il genio. Il Caduceo invece, (i due serpenti che possiamo vedere all’interno del Compasso) oltre che rappresentare la doppia elica del Dna, nella Grande Opera esso rappresenta la colonna vertebrale o il canale centrale,attraverso cui circola l’energia universale.

 

 

Rossella Tirimacco