ABRUZZO TERRA DI BRIGANTI: IL BRIGANTE MACCARONE

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A Secinaro, il paese degli scalpellini della pietra, operò per diverso tempo un brigante, chiamato “Maccarone”.
Non si conosce il significato di questo strano soprannome, anche se si può immaginare.

Maccarone, come tutti i briganti dell’epoca, odiava gli uomini coi baffi, i galantuomini liberali, e si divertiva ogni volta che poteva a strapparglieli senza pietà, pelo per pelo. Guai a coloro che, all’arrivo dei briganti, non avevano avuto il tempo di levarsi i baffi: c’erano di quelli che portavano a questo scopo sempre un bel paio di forbici in tasca: solo così riuscivano ad evitare la tortura di sentirseli strappare.

Un giorno, Maccarone fu catturato nelle campagne attorno a Secinaro. Il destino volle che quando fu catturato gli furono strappati baffi e barba, pelo per pelo prima di essere fucilato il 19 aprile 1862 in Sessa Aurunca (Caserta) dalla guardia nazionale del paese.
Ancora oggi a Secinaro, quando qualcuno incontra un amico coi baffi, gli dice scherzosamente:
“Attento, che arriva Maccarone”.

Fonte: http://www.lupidelgransasso.it/index.php?option=com_content&view=article&id=102:la-tavola-dei-briganti&catid=32:altro&Itemid=44